Giorno Del Ricordo 10 Febbraio 2013
Articolo in: - Comunicati
Saronno
Luciano Porro, sindaco di Saronno 13/02/2013
Una tragedia collettiva, intrisa di sofferenze come quella dell'esodo degli istriani, fiumani e dalmati che nel febbraio 1947 dovettero abbandonare casa, beni e affetti. Oppure la memoria delle migliaia di uomini e donne gettate nelle foibe carsiche.
Riprendendo alcuni spunti che ci ha offerto il nostro presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dobbiamo certamente fare tesoro delle ricerche e delle riflessioni degli storici su queste vicende cui è dedicato il Giorno del Ricordo, per diffondere una memoria che ha rischiato di essere cancellata, per trasmetterla invece alle generazioni più giovani, nello spirito della Legge del 2004 che ha istituito questo Giorno. Nell'autunno del 1943 in quelle terre orientali della Venezia Giulia si intrecciarono giustizialismo sommario e tumultuoso, parossismo nazionalista, rivalse sociali e un disegno di sradicamento della presenza italiana. Vi fu un moto di odio e di furia sanguinaria, e un disegno annessionistico slavo, che prevalse nel Trattato di Pace del 1947 e che assunse le caratteristiche della pulizia etnica. Si consumò una delle barbarie del secolo scorso, con la disumana ferocia delle foibe.
Oggi siamo tutti chiamati alla responsabilità di costruire l'Europa, nata dal rifiuto dei nazionalismi aggressivi e oppressivi e del nazifascismo, nel segno della civiltà, della pace, della libertà, della tolleranza e della solidarietà. Vanno ricordati l'orrore contro l'umanità costituito dalle foibe e il terrore jugoslavo in Venezia Giulia, così come l'odissea dell'esodo, del dolore e della fatica che costò a fiumani, istriani e dalmati ricostruirsi una vita nell'Italia tornata libera e indipendente ma umiliata e mutilata nella sua regione orientale.
Oggi che nel nostro Paese abbiamo posto fine a quel non giustificabile silenzio sulle foibe e sull'esodo, oggi che siamo impegnati in Europa a riconoscere nella Slovenia un partner amichevole e nella Croazia un nuovo candidato all'ingresso nell'Unione Europea, dobbiamo tuttavia ripetere con forza che dovunque, nel popolo italiano ma anche nei rapporti tra i popoli, parte della riconciliazione che fermamente vogliamo è la verità. E quello del Giorno del Ricordo, che oggi celebriamo, è certamente un solenne impegno di ristabilimento della verità.
Così come abbiamo fermamente affermato nel Giorno della memoria lo scorso 27 gennaio in ricordo dei milioni di uomini, donne e bambini, deportati nei campi di sterminio nazista e passati per il camino, anche oggi sale forte e deciso il nostro impegno: mai più!
Il sindaco di Saronno
Luciano Porro
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