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Haiti: devastata dal terremoto, si attiva la solidarietà delle Ong italiane

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Articolo in: - Comunicati  

Dall'Italia e dal mondo

Giorgio Beretta - unimondo.org 14/01/2010

Haiti: devastata dal terremoto, si attiva la solidarietà delle Ong italiane Giorgio Beretta - unimondo.org

È salita a 100mila persone la stima delle vittime delle tre scosse di terremoto che la scorsa notte hanno devastato Haiti, uno dei Paesi più poveri del mondo.
Lo ha detto oggi il premier haitiano Jean Max Bellerive chiedendo l'aiuto internazionale. "Il parlamento è crollato, le scuole sono crollate, gli ospedali sono crollati. Alcune scuole sono piene di cadaveri, così come moltissime sono le vittime sotto le macerie" - ha detto il premier.

 

Dalla capitale di Haiti, Port au Prince, Fiammetta Cappellini, rappresentante di AVSI in Haiti, scrive utilizzando Skype. "Il panorama è devastante. I più importanti edifici sono scomparsi. Danni ingenti si registrano ovunque.
Solo da quello che abbiamo visto noi, i morti non possono che contarsi a migliaia. Interi edifici di diversi piani sono completamente rasi al suolo. Abbiamo cercato di portare aiuto come potevamo per trasportare i feriti, almeno i bambini non accompagnati, ma ci siamo presto resi conto di quanto poco servisse rispetto alla dimensione di questa tragedia. Tutti i mezzi della missione Onu sono mobilitati per portare aiuto, ma le Nazioni Unite stesse hanno subito gravi danni, con il loro quartier generale semi distrutto e diversi impiegati civili dati per dispersi.

Le strutture sanitarie rimaste non sono in grado di gestire un disastro di simili proporzioni - afferma Medici Senza Frontiere. Le equipe di MSF presenti a Haiti stanno curando centinaia di persone ferite dal terremoto e hanno installato ospedali da campo per sostituire gli ospedali danneggiati. "Il problema è che non possiamo inviare i pazienti in luoghi dove possono ricevere cure chirurgiche appropriate" - riporta Hans van Dillen, coordinatore di MSF nel confermare che Port-au-Prince non è decisamente in grado di gestire un disastro di simili proporzioni. "Sono così tante le strutture mediche della città che sono state danneggiate che l'assistenza medica è gravemente insufficiente nel momento in cui i bisogni medici sono così elevati".

La Caritas Internazionale - contattata dall'agenzia Misna - spiega le difficoltà di reperire informazioni a Port-au-Prince: "Ancora non siamo riusciti a contattare la Caritas Haiti (la cui sede si trova proprio nella zona di Delmas, una delle più colpite, ndr) non sappiamo se anche le sue strutture sono state coinvolte. Sappiamo solo che qualcuno del 'Catholic Relief Service' (Crs, la Caritas statunitense) è vivo perché è riuscito a mettersi in contatto con gli Stati Uniti e da lì le notizie rimbalzano fino a noi". La presenza della Caritas ad Haiti è molto massiccia e risale al 1975: gestisce quasi 200 ospedali e centri sanitari messi alla prova anche dai continui disastri naturali che si abbattono sulla parte occidentale dell'isola di Hispaniola. La Caritas Italiana, in collegamento costante con l'intera rete Caritas, ha subito lanciato un appello per poter contribuire alla realizzazione del piano d'emergenza ed ha messo a disposizione i fondi per i bisogni immediati.

In Italia si sono prontamente attivate anche le Ong dell'Agenzia Italiana per la Risposta alle Emergenze (AGIRE) che raggruppa alcune tra le più importanti ed autorevoli organizzazioni non governative italiane. In coordinamento col Ministro degli Esteri le Ong hanno lanciato un appello di raccolta fondi per garantire i necessari soccorsi alle popolazioni colpite e sostenere le attività di emergenza. Le informazioni raccolte dagli operatori delle Ong presenti sul terreno parlano di una situazione incredibilmente grave.

Come conferma Marco Bertotto, direttore del coordinamento AGIRE: "In questo momento stiamo facendo il punto della situazione In base a queste informazioni, che ci stanno arrivando in modo tempestivo da Haiti, valuteremo quali interventi di emergenza realizzare". I primi feedback raccontano di una Port-Au-Prince, la capitale, severamente colpita: le principali infrastrutture sono state danneggiate; sono stati interrotti i servizi di acqua, luce, telefono. I soccorritori faticano a raggiungere le zone più colpite, a causa delle macerie sulle strade e dell'interruzione di molte vie di comunicazione. Si stima che almeno 3 milioni di haitiani siano stati direttamente colpiti dal disastro". I fondi raccolti verranno destinati ai bisogni più urgenti, ma la portata del disastro è così ampia da richiedere un intervento di assistenza e ricostruzione della durata di diversi mesi.

Giorgio Beretta

 

 

  http://www.unimondo.org/In-primo-piano/Haiti-devas#...]

 

 

 

 

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