L’esperienza psicomotoria (così come noi la pratichiamo) si organizza in "un luogo strutturato" (setting) che dispone di uno spazio preordinato e di un tempo limitato. In esso, attraverso la dimensione del gioco, si vivono una molteplicità di esperienze sensoriali, motorie, cognitive tutte immerse nelle emozioni da esse stesse suscitate ed in un intenso rapporto di relazioni con gli “altri” che vi partecipano e gli adulti che le orientano. E’ un luogo in cui domina l’azione, le cose che si fanno, e il linguaggio serve per raccontare quello che si fa e si sente, per accostare esperienze che si assomigliano e il loro variare nel tempo. Si vive l’esperienza psicomotoria come si è in quel momento in cui vi si partecipa con la storia personale fin lì vissuta, con le emozioni con gli squilibri più o meno accentuati della struttura psichica, con la tranquillità o il disagio della vita interna e del suo modo di mettersi in relazione con i fatti della vita che si vive. L’esperienza psicomotoria produce sempre una spinta evolutiva. Fa crescere a partire dalla situazione in cui si è nel momento del suo inizio. La sua fruttuosità è in ragione del tempo che ci concediamo per viverla.