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Polemiche strumentali sull'Ospedale: il sindaco prepari l'incontro

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Articolo in: - Politica  

Saronno

Angelo Veronesi - Lega Nord saronnese 18/06/2013

Polemiche strumentali sull'Ospedale: il sindaco prepari l'incontro Angelo Veronesi - Lega Nord saronnese

Abbiamo preparato una relazione da sottoporre all'attenzione del sindaco Luciano Porro per andare finalmente in Regione con una delegazione di sindaci del territorio per sensibilizzare l'Assessore Regionale alla Sanità sul caso dell'Ospedale di Saronno. Durante la riunione del 6 giugno sono stato chiamato a riassumere la posizione della Lega Nord all'interno della commissione sanità regionale per spiegare come intendiamo riordinare gli Ospedali, correggendo il tiro della riforma precedente, visti alcuni problemi che sono emersi riguardanti il depotenziamento di strutture pari a quelle dell'Ospedale saronnese.
 

Ogni volta che si cambia qualche cosa nascono sempre dei problemi, sebbene molti siano stati risolti. Per andare avanti bisogna avere la saggezza di accettare questi problemi e risolverli, non certo negarli come invece sono solite fare altre Amministrazioni che ben conosciamo...
L'intendimento del presidente della commissione regionale sen. Fabio Rizzi, è quella di riportare funzioni e denari agli Ospedali che sono stati considerati come periferici. La commissione regionale sta lavorando e ai lavori partecipano anche membri dell'opposizione. Al momento il presidente della commissione regionale sen. Fabio Rizzi sta visitando buona parte delle strutture sanitarie della Lombardia per ascoltare la voce di chi ci lavora e per adeguare nel modo opportuno la riforma ai casi specifici. Il sen. Fabio Rizzi è passato anche da Saronno la domenica prima che ci incontrassimo ed è a disposizione per una ulteriore visita anche al nostro nosocomio cittadino.

Mi stupisco della polemica strumentale del PSI, che non ha niente a che vedere con quanto la commissione sanitaria sta facendo.

I problemi contingenti dell'Ospedale vanno invece risolti con un incontro in Regione per sensibilizzare l'Assessore Regionale alla Sanità, visto che i problemi derivano sostanzialmente dalla mancanza di medici e infermieri e da una errata organizzazione dei turni. Non si capisce come mai il sindaco Luciano Porro si tiri indietro ora che gli è stato dato mandato dalla commissione sanità del Comune, di cui egli è presidente e dalla riunione dei sindaci del territorio di andare a sensibilizzare l'assessore regionale alla sanità. Invece che far rinfocolare la polemica attraverso le segreterie di partito di maggioranza, pensi ad organizzare l'incontro in Regione.

Da parte nostra rimane la massima disponibilità, visto che per noi la parola data vale ancora qualcosa.

Qui di seguito inoltro la relazione che ho spedito per l'incontro con l'assessore regionale alla sanità.

 

 

  http://www.legavarese.com/saronno#...]

 

Alla c.a.
Dr. Luciano Porro, sindaco e
presidente della Commissione Sanità del
COMUNE DI SARONNO
e
Sigg.ri Commissari della Commissione Sanità
Sigg.ri Sindaci interessati ai problemi dell'Ospedale saronnese
e p.c.
Assessori competenti

OGGETTO: A seguito dell'incontro del 6 giugno 2013 della Commissione sanità del Comune di Saronno e sindaci comuni interessati

Inoltro una relazione sui problemi dell'Ospedale, come è stato stabilito il 6 giugno 2013, con lo scopo di
preparare un documento congiunto da sottoporre all'attenzione dell'Assessore Regionale alla Sanità della Lombardia per sensibilizzarlo sui problemi del nostro Ospedale durante un previsto incontro che il sindaco Luciano Porro dovrà organizzare.

RELAZIONE SUI PROBLEMI DELL'OSPEDALE DI SARONNO
Durante gli ultimi 15 anni circa sono state fatte scelte sbagliate che hanno penalizzato l'Ospedale di Saronno.

L'Ospedale serve un bacino di utenza di circa 150 mila persone dislocate nella stessa Città di Saronno, densamente popolata e nei Comuni della prima cintura periferica della Città delle Province di Como, di Milano, di Monza e di Varese. Questi pazienti insistono sul nostro Ospedale per una facilità di raggiungimento dovuta sia alla presenza di quattro strade provinciali che connettono Milano ed i tre Comuni capoluogo di Provincia, sia alla presenza di mezzi pubblici, essendo Saronno il nodo ferroviario più importante delle Ferrovie Nord, da cui transitano le linee che da Milano raggiungono Como, Laveno, Malpensa, Novara e Varese.

Un bacino di utenza così elevato, in combinazione con i dati storici di afflusso al nostro Ospedale non possono giustificare il depauperamento delle funzioni e del personale del nostro Ospedale, a meno che la logica seguita sia stata dettata da scelte politiche che poco hanno avuto a che vedere con la normativa regionale che avrebbe dovuto indicare come far funzionare bene gli Ospedali di una stessa Azienda Ospedaliera.

Analizziamo le incidenze epidemiologiche riscontrate sul territorio.

INCIDENZE EPIDEMIOLOGICHE DEL TERRITORIO
Saronno ha documentate esigenze mediche legate al cancro, agli incidenti automobilistici e a problemi cardiologici.
Gli incidenti automobilistici sono causati dalla presenza delle autostrade Milano-Laghi e Milano-Chiasso-San Gottardo.
L'alta frequenza di malati oncologici deriva dal fatto che siamo in una delle ex zone chimiche della Lombardia.
La percentuale di casi di tumore è più alta che in altre zone, forse dovuta a:
- 1) i danni dell'incidente chimico di Seveso del 1976, che è a pochi chilometri da Saronno;
- 2) incidente nucleare di Rovello Porro in cui una fabbrica metalmeccanica negli anni '80 e ‘90 ha fuso metallo radioattivo disperdendo particolato nell'ambiente;
- 3) la presenza di ex fabbriche tessili come la ex Cantoni, che hanno disperso coloranti nell'ambiente e nella falda acquifera con composti derivati dei clorati come ad esempio tri- e tetra-cloro etilene.
- 4) la presenza di ex fabbriche per la lavorazione delle ceramiche ex Pozzi Ginori che con le sostanze di lavorazione hanno inquinato la falda acquifera con derivati dei clorati, come ad esempio tri- e tetra- cloro etilene;
- 5) la presenza di fabbriche ed ex fabbriche per la lavorazione dei metalli come ex CEMSA, ex Isotta Fraschini e LUS.

Inoltre abbiamo una percentuale elevata di persone con problemi cardiaci che si assesta vicina ai livelli epidemiologici di Milano.

LA FOTOGRAFIA DEI PROBLEMI DELL'OSPEDALE DI SARONNO
I problemi dell'Ospedale di Saronno derivano dal fatto che ci sono pochi medici e pochi infermieri.

Quei pochi medici presenti non vengono valorizzati nè attraverso dei primariati, nè attraverso criteri di premialità per il buon lavoro svolto, nè attraverso incentivi. Per motivi di turnazione viene di fatto impedita la partecipazione dei medici a corsi di aggiornamento, andando quindi ad incidere sui livelli prestazionali stessi dell'Ospedale.

Sembra che i medici giovani che vincono concorsi o bandi non vengano a Saronno perchè si è sparsa la voce che l'Azienda Ospedaliera non valorizza la struttura dell'Ospedale.

Per quanto riguarda il personale infermieristico, accade quasi sempre che gli infermieri, anche specializzati, siano costretti a trasmigrazioni tra i reparti in modo illogico dal punto di vista medico.
La stessa cosa succede per i pazienti. Quelli ritenuti non gravi vengono dislocati in reparti dove non si cura il loro male, ma il trasferimento avviene per il solo fatto di rispondere a criteri di avere posti letto liberi.
Il malato cambia quindi infermieri, che non sono specializzati nelle cure e cambia anche i medici del reparto specifico per lui. Il paziente subisce quindi una discontinuità del rapporto fiduciario con il medico curante, la qual cosa va a discapito sia dell'efficacia delle cure prestate al malato, sia dell'efficienza prestazionale dell'Ospedale stesso.

La mancanza di medici si ripercuote anche sui turni di lavoro che sono diventati massacranti. Il lavoro dei medici su tre turni non incrementa le prestazioni specialistiche dell'Ospedale, ma comporta un allungamento delle liste di attesa e una chiusura di una delle sale operatorie, che va a discapito dei pazienti e dell'efficacia prestazionale dell'Ospedale.

Per fare degli esempi l'attesa per una risonanza è di circa 5mesi, per esami radiologici circa 4 o 5 mesi, mentre per il dentista l'attesa sale a 12 mesi. In alcuni casi ci è stato segnalato che si tende a comunicare all’utenza di andare  in altri centri come il Meditel.
Il trasporto degli esami a Busto Arsizio ha comportato un ulteriore allungamento dei tempi.

Una turnazione inopportuna che prevede il dislocamento dei medici di reparto allo stesso tempo anche nel Pronto Soccorso rende drammatica la situazione delle urgenze presso il nostro Ospedale. Le attese dei pazienti in Pronto Soccorso sono estenuanti.
Fino a qualche anno fa il Pronto  Soccorso era una struttura efficiente con un congruo numero di medici. Oggi, nonostante il numero elevato di persone che giornalmente vi si rivolgono vi è un  continuo turn over e non funziona senza l’appoggio dei reparti che garantiscono anche parzialmente le guardie in pronto soccorso. Ciò significa che il medico di reparto oltre a garantire la guardia interdivisionale deve garantire anche il servizio nello stesso giorno in pronto soccorso con evidenti ripercussioni in caso di contemporanee emergenze e necessità.

La mancanza di primariati si traduce non solo in una mancanza di una benchè minima innovazione delle macchine esistenti, ma addirittura in una mancanza di attenzione nell'ammodernare semplicemente le esistenti. La struttura risulta poco curata anche all'interno in alcuni reparti.

Reparti che vengono accorpati con la scusante delle ferie estive, non vengono poi divisi. Attualmente durante la prossima estate verranno accorpati altri due reparti, perdendo altri circa 10 posti letto.

In sala parto l'anestesia epidurale è prevista solo 5 giorni alla settimana mentre a Busto 24 ore su 24 per 7 giorni alla settimana.

Gli spazi ambulatoriali sono limitati dato che ci sono più specialisti medici che si avvicendano nello stesso spazio ambulatoriale ed è sufficiente qualche visita medica non prevista (per esempio urgenza differibile, pronto soccorso,  ecc) a far "saltare" l'organizzazione con evidenti ripercussioni organizzative.

La mancanza di giovani medici si traduce nel fatto che si perde il know how dei medici anziani che se ne vanno in pensione, distruggendo di fatto anni di esperienza al servizio dei malati senza possibilità di trasmettere conoscenze ed esperienze.

Sebbene queste problematicità siano note e drammaticamente comuni anche ad altri Ospedali, nell'Ospedale di Saronno le problematicità sono maggiormente sentite, facendo tutti il confronto con realtà vicine e una volta simili, che invece sono state potenziate con gli Ospedali di Busto Arsizio, di Garbagnate Milanese, di Legnano e di Como.
L’Ospedale di Saronno un tempo era un’eccellenza tanto che fu uno dei primi a chiedere l’accreditamento, qualche anno fa, a Joint Commission International. Oggi a distanza di qualche anno l’ospedale non sarebbe più in grado di sostenere tale accreditamento.

Colgo l'occasione per porgere cordiali saluti.
dott. Angelo Veronesi
commissario della commissione comunale sanità di Saronno
e capogruppo in Consiglio Comunale a Sarònn per la Lega Nord Lega Lombarda per l'Indipendenza della Padania

 

 

 

 

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