A Saronno nascono gli orti-giardino scolastici
Articolo in: - Scuola e Infanzia
Saronno
Comune di Saronno 16/03/2013
E come l’amo il mio cantuccio d’orto
col suo radicchio che convien ch’io tagli
via via; che appena morto, ecco è risorto:
o primavera! con quel verde d’agli,
coi papaveri rossi, la cui testa
suona coi chicchi, simile a sonagli;
con le cipolle di cui fo la resta
per San Giovanni; con lo spigo buono,
che sa di bianco e rende odor di festa;
coi riccioluti càvoli, che sono
neri, ma buoni; e quelle mie viole
gialle, ch’hanno un odore… come il suono
dei vespri, dopo mezzogiorno, al sole
nuovo d’aprile; ed alto, co’ suoi capi
rotondi, d’oro, il grande girasole
ch’è sempre pieno del ronzìo dell’api!
Giovanni Pascoli, L’oliveta e l’orto.
Per l’anno scolastico 2012–13 sono già in fase di realizzazione gli orti presso le scuole primarie Pizzigoni e Vittorino da Feltre, e presso la scuola dell’infanzia di via don Marzorati. Inoltre, è in fase di studio la fattibilità del progetto presso la scuola primaria Ignoto Militi.
Affrontare questo tema ha permesso di “far germogliare semi anche nei cuori e nelle menti” di bambini, insegnanti e genitori, ed è anche una opportunità per le scuole, e la città, di incontrare molte persone ed organizzazioni: la rete e le idee di ORTI DI PACE (gennaio 2012), i produttori del MERCATO CONTADINO DI SARONNO (maggio 2012), il Parco del Lura, la Scuola agraria di Minoprio, il centro di formazione professionale IAL di Saronno, e le associazioni Acli Terra Lombardia, MASCI di Saronno, Nostrale e la Fondazione Sodalitas di Milano, dando così l’avvio a belle e utili relazioni che potranno dare nuovi frutti.
Chiunque coltivi la terra nel rispetto dell’ambiente, lavora anche per la pace. Quando i conflitti misero a repentaglio la sopravvivenza nelle città sorsero i cosiddetti orti di guerra, espressione di solidarietà e forza d’animo, sempre e comunque orti di pace.
In questo momento storico, in cui i fondamenti stessi dell’economia vengono rimessi in discussione, e il concetto di cosa abbia valore cambia al punto che i terreni agricoli cominciano a venire considerati un bene rifugio, è arrivato il momento di annodare una rete tra tutti noi che crediamo che lavorare la terra in modo organico sia cosa bella e buona.
Occorre imparare di nuovo l’abbiccì del rapporto con la Natura. Per questo partiamo dagli orti scolastici: aule all’aperto dove apprendere un nuovo modo di stare al mondo, dove diventiamo creatori di vita e, nella pratica di una possibile autosufficienza, apprendiamo il respiro della libertà interiore. Un giardino, un bosco, un orto trasformano la scuola in qualcosa di vivo di cui prendersi cura.
Dalla scuola, abbiamo poi esteso la nostra attenzione agli orti terapeutici, carcerari, sociali: spazi dove ci si prende cura di fiori e ortaggi scoprendo al contempo un luogo ideale dove intrecciare scambi con la natura, l’ambiente e la comunità, coltivando intanto la pace interiore.
Proponiamo l’avvio di una Rete di Orti di Pace per tenerci in contatto e scambiare informazioni sulle varie iniziative. E, non ultimo, per sentirci meno isolati nel gesto di coltivare il nostro comune giardino dall’umile nome di TERRA.
Giorgio Pozzi,
Consigliere comunale (Economia solidale -
Reti sociali - Cooperazione)
Cecilia Cavaterra
Assessore ai giovani, formazione, culture, sport e pari opportunità
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