Dal 21 settembre torna la mediazione civile obbligatoria
Articolo in: - Comunicati
Saronno
D.ssa Mariachiara Baldinucci 13/11/2013


La mediazione civile è un grande strumento che consente di ridurre il carico giudiziario che ingolfa i nostri Tribunali, sempre più appesantiti da fascicoli che racchiudono cause arretrate di anni e anni. Con la reintroduzione della mediazione civile obbligatoria possiamo, finalmente, pensare ad un sistema giudiziario completamente rivoluzionato, ove il ricorso ad un mediatore non deve più essere visto come l'alternativa all'aula di giustizia, ma come unico e principale mezzo per risolvere la controversia.
Da oggi dobbiamo cominciare a pensare al giudizio ordinario come alternativa alla mediazione, e non viceversa. Ma per raggiungere questo ambizioso obiettivo, dobbiamo fare in modo che la mediazione funzioni bene, coinvolgendo tutti gli operatori del diritto a partire dagli avvocati, facendoli sentire parte del nuovo sistema. Questo in passato non è avvenuto ed è stato un errore.
Non si poteva pensare alla mediazione senza, o peggio, contro l'avvocatura. Ora non è più così. Ma non solo, il vero decollo della mediazione civile è un traguardo che si può conquistare solo riscuotendo consensi nella cittadinanza, nella collettività, tra la gente che, purtroppo, ancora oggi, dichiara di non conoscere questo innovativo istituto di risoluzione delle controversie.
Dunque, è assolutamente necessario divulgare i contenuti e le caratteristiche della mediazione, affinché il singolo cittadino si possa avvicinare ad essa senza più alcun tipo di pregiudizio o diffidenza. Innanzi tutto, va precisato che, chi vuole dare avvio ad una mediazione, deve sapere che la durata del procedimento si accorcia ulteriormente rispetto al passato; la mediazione, infatti, non può avere una durata superiore a tre mesi (contro gli anni che devono trascorrere prima di ottenere una sentenza di primo grado, per non parlare dei gradi successivi di giudizio!!); in secondo luogo, ma per questo non meno importante, i costi della mediazione sono stati significativamente abbattuti; il che significa che per instaurare un procedimento, il cittadino dovrà affrontare una minima spesa, le cui cifre sono ben lontane da quelle a cui siamo abituati quando arriviamo alla fine di una causa in Tribunale.
Un ulteriore aspetto di importanza fondamentale consiste nel fatto che, d'ora in poi, il verbale di conciliazione sottoscritto dalle parti, dai loro avvocati, e dal mediatore, ha valore di titolo esecutivo, senza che sia più necessario ricorrere al Presidente del Tribunale per ottenerne l'omologazione. Insomma, le novità sono tante e tutte molto incoraggianti, perché da esse non potranno che scaturire vantaggi sia per la macchina della giustizia italiana, da una parte, che per il cittadino, dall'altra, il quale potrà finalmente contare su un sistema in grado di garantire il soddisfacimento dei propri diritti, con la massima equità ed imparzialità. Infatti, mentre una sentenza lascerà sempre una scia di rancori tra le parti (in quanto fondata su norme del diritto che tutelano solo la posizione giuridicamente più forte, in quanto dalla parte della ragione), la conciliazione mette in gioco non solo gli aspetti giuridici della controversia, ma soprattutto i sentimenti, i bisogni delle parti, e tutto il trascorso emotivo che indubbiamente va ad influire su un probabile accordo in grado di soddisfare entrambi i litiganti.
Questa riforma della giustizia civile, ne siamo convinti, sarà destinata ad incamerare molti successi, perché finalizzata a far ottenere giustizia in poco tempo e a costi molto contenuti. Cosa che, in tempi di crisi, è quello che tutti noi auspichiamo.
D.ssa Mariachiara Baldinucci
Responsabile Camera di Mediazione Ismed Group
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