Governare una città in tempo di crisi
Articolo in: - Politica
Saronno
PD Saronno 21/04/2012


la situazione drammatica dei conti dello Stato unita ad una crisi economica senza precedenti in termini di durata e di riflessi negativi ha portato il Governo ad adottare provvedimenti eccezionali che hanno un impatto pesantissimo sui bilanci dei Comuni.
La riduzione dei trasferimenti dello Stato a Saronno per il 2012 ammonta a 2,9 ml di euro (che si sommano a 1,5 ml di euro del 2011). Il risultato obiettivo del bilancio, il famoso “patto di stabilità”, ovvero la quota che il nostro Comune deve raggiungere per contribuire alla riduzione del debito pubblico, ammonta a 2,9 ml di euro, di cui almeno 1,5 ml di avanzo corrente e 1,4 ml di saldo tra incassi e pagamenti sulla parte investimenti (si devono incassare 1,4 ml in più di quanto si paga). Ma non basta.
Per reperire nuove risorse il Governo punta sugli immobili, istituendo una vera “tassa patrimoniale” attraverso l’IMU. Sulle abitazioni principali (il cui valore catastale è rivalutato del 60%) viene decisa un’aliquota di base del 4 per mille mentre per gli altri fabbricati viene stabilita un’aliquota base del 7,6 per mille. A questo punto va precisato che l’IMU, che il Comune incassa dalle abitazioni principali, verrà compensata con una riduzione di pari importo dei trasferimenti dello Stato e sempre nelle casse dello Stato dovrà essere versato anche il 50% dell’IMU incassata dal Comune sugli altri fabbricati.
È quindi evidente che gli Enti Locali sono ridotti allo stremo in una situazione per giunta di forte disagio sociale. Come fare a mantenere gli equilibri di bilancio senza aumentare le imposte locali e nel contempo difendere i servizi e la spesa legata agli interventi in ambito sociale e di sostegno alle famiglie? Quali scelte effettuare per caratterizzare, come amministrazione di centrosinistra, le politiche di bilancio?
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Queste le parole chiave che caratterizzano il bilancio 2012
RIGORE: lotta agli sprechi; maggiore efficienza della macchina comunale; revisione e riduzione della spesa storica.
EQUITÀ E GIUSTIZIA SOCIALE: mantenimento o ridefinizione delle tariffe dei servizi a domanda individuale in base al reddito o legate al rifacimento delle gare di appalto.
NO AUMENTO TASSE LOCALI: nessun aumento dell’addizionale IRPEF comunale; mantenimento dell’aliquota di base dell’IMU sulle abitazioni principali; definizione dell’aliquota IMU sugli altri fabbricati, diversa da quella di base, solo in caso di necessità legate agli equilibri di bilancio e con agevolazioni dei fabbricati di tipo produttivo rispetto ai possessori di grandi patrimoni.
MANTENIMENTO SPESA STORICA POLITICHE EDUCATIVE, SOCIALI ED ASSISTENZIALI: salvaguardia dei servizi; particolare attenzione per le famiglie in stato di disagio momentaneo per la perdita del posto di lavoro.
LOTTA ALL’EVASIONE: sviluppo di sistemi informatici e banche dati per un controllo a tappeto in sinergia con l’Agenzia delle Entrate.
CRESCITA E INVESTIMENTI: avanzo economico delle entrate correnti rispetto alle uscite correnti; non utilizzo degli oneri di urbanizzazione per la copertura delle spese correnti, ma solo per gli investimenti; analisi del patrimonio immobiliare del comune ai fini di una sua valorizzazione, riconversione o alienazione; analisi degli obiettivi e valorizzazione delle società partecipate per una maggiore sinergia con il territorio.
Pur tra le mille difficoltà non ci sembra poco.
(da "In Piazza" di aprile 2012)