Incontrare le arti del Novecento
Articolo in: - Arte e Cultura
Saronno
Centro studi sul Chiarismo 20/10/2012
Domenica 21 ottobre 2012 ore 16.30
Fernando Pessoa la solitudine
Domenica 25 novembre 2012 ore 16.30
Dino Buzzati lo straniamento e il disincanto
Domenica 20 gennaio 2013 ore 16.30
Elias Canetti l’abolizione del soggetto
Domenica 17 febbraio 2013 ore 16.30
Jorge Luis Borges la rinascita della parola
Domenica 21 ottobre 2012, ore 16.30 “La Solitudine”
Fernando Pessoa ( 1888- 1935), Il Libro dell’inquietudine (1913-1935)
Bernardo Soares è un uomo che sta alla finestra. Soares è un contabile di Lisbona e la finestra appartiene a una ditta di tessuti nel vecchio centro commerciale della città, la “Baixa”. Taciturno e solitario, egli se ne sta dietro ai vetri, come il vecchio Flaubert, a spiare la vita. La finestra di Bernardo Soares ha le imposte che si possono aprire nei due sensi, sul fuori e sul dentro. E anche quel “dentro” è un luogo estraneo e ignoto al suo abitatore: un “dentro” in affitto, la camera di un albergo che Soares divide con altri se stesso che egli non conosce. Su questi due paesaggi che si intersecano e si confondono, Soares va scrivendo il suo diario: zibaldone fatto di riflessioni, di appunti, di impressioni, che egli chiama Libro e che noi potremmo chiamare romanzo. (A.Tabucchi)
Con opere di: Vincent Van Gogh - Edgar Degas - Paul Cézanne - Edvar Munch - Ernest Kirckner - Alberto Giacometti - Mario Sironi - Pablo Picasso
Brani musicali di: R.Strauss - G. Mahler - A. Dvoràk - S. Joplin
Domenica 25 novembre 2012, ore 16.30 “Lo straniamento e il disincanto”
Dino Buzzati (1906-1972), Il deserto dei Tartari (1940)
Forse lo stato d’animo del tenente Drogo è stato causato dal viaggio attraverso luoghi sconosciuti e solitari, compiuto per raggiungere la sua destinazione, che fin dall’inizio viene indicata come ultima piazzaforte a presidio dei confini dell’impero. Passati i primi mesi, vorrebbe andare ma qualcosa lo trattiene: “una forza sconosciuta lavorava contro il suo ritorno in città, forse scaturiva dalla sua stessa anima, senza che egli se ne accorgesse”. (Buzzati Dino)
Su tutto il romanzo, dall'inizio alla fine, soffia incessante l'alito della metafora o, se si vuole, dell'allegoria, e si comprende come il deserto dei Tartari sia in realtà il deserto della vita umana, che svuotata pure delle ultime illusioni, si muta ed appassisce come un fiore, cui venga sottratto il necessario nutrimento. Di qui scaturisce la riflessione sul disincanto e lo straniamento.
Con opere di : Marino Marini - Max Ernst - Renè Magritte - Joan Mirò - James Ensor
Brani musicali di : C. Debussy - A.Schönberg
Domenica 20 gennaio 2013, ore 16.30 “L’abolizione del soggetto”
Elias Canetti (1905-1994), Autodafè (1931)
Una gelida e inesorabile parabola della malattia mortale contemporanea, del delirio che sconvolge la ragione , divenuta essa stessa delirio. Il romanzo ritrae, con potenza poetica, un mondo follemente caotico, in cui la paranoia impedisce agli uomini di proiettare i loro affetti sulle cose. L’io, l’autore scompare; la fine o l’abolizione del soggetto, proclamata dalle avanguardie letterarie è stata realizzata. L’opera irradia il gelo della follia, di una realtà che non è più percepita dall’uomo, nella quale l’umano è quasi sparito. Auto da fé non concede nulla, non ammorbidisce l’angoscia e colpisce come un pugno. E’uno dei più grandi libri scritti sulla demonia del Novecento e della vita.
Con opere di: Edvar Munch - George Grosz - Francis Bacon - Egon Schiele - Oskar Kokoschka - Otto Dix - Ernest Kirchner
Brani musicali di: E. Satie - M. Ravel - A. Webern - I. Stravinskij
Domenica 17 febbraio 2013, ore 16.30 “La rinascita della parola”
Jorge Luis Borges (1899-1986), La Biblioteca di Babele (1941)
Il valore del libro, l’uso e lo scopo della sua invenzione, la sua necessità perché si compia, con la lettura, il momento estetico della creazione letteraria, il suo necessario e inevitabile culto, sono motivi importanti nel gran gioco della letteratura borgesiana di cui è un culmine l’identificazione del libro con l’universo. “La Biblioteca di Babele” di Borges è la prova della capacità magnifica della parola di descrivere mondi fantastici nei quali si avveri il sogno, anche qui utopico di perseguire la conoscenza totale. Ma la poetica di Borges, se affrontata con rispetto è capace di dare speranza e sollecitare l’amore per la pagina scritta. Borges sviluppò un saggio sulla singolare evoluzione, e storia, del culto del libro:”Il più stupefacente degli strumenti dell’uomo”perché è una estensione della sua memoria e della sua immaginazione. Gli antichi non avevano il nostro culto del libro; vedevano in esso un semplice “succedaneo della parola orale”.
Con opere di: Vasilij Kandinskij - Paul Klee - Franz Marc - Marc Chagall - Salvator Dalì
Brani musicali di : G. Holst - G. Antheil - A. Honneger - E. Varése
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