Teatro Scuola: uno spettacolo dall'Abruzzo
Articolo in: - Spettacolo
Saronno
teatrogiudittapasta.it 30/11/2009
Questa mattina è iniziata la rassegna che il teatro Giuditta Pasta dedica alle scuole. Gli spettacoli in programma sono 11, da novembre ad aprile. I titoli vanno da "Il brutto anatroccolo" (che ha aperto la rassegna), a "Montedidio" (su testo di Erri de Luca), a "The great Britain Show" (in lingua inglese).
Particolare rilievo assume l'appuntamento programmato verso la fine della ricca stagione dedicata ai più giovani (martedì 20 aprile): lo spettacolo "Monnezza!" prodotto da "L'uovo", teatro stabile di innovazione de L'Aquila, realtà storica del teatro ragazzi italiano che ha subito enormi danni a causa del recente terremoto. Il teatro Giuditta Pasta ha scelto di programmare questo spettacolo per dare un contributo concreto ad una istituzione in grave difficoltà. Per conoscere meglio le vicende che hanno messo a dura prova le doti organizzative degli operatori culturali abruzzesi, abbiamo intervistato Antonio Centofanti, vicepresidente dell'associazione "L'uovo".
Intervista ad Antonio Centofanti
1.Come sono cambiate per voi le cose, nel concreto, dopo il terremoto?
Ci si è ritrovati senza sede (teatro e uffici), senza archivi e documentazioni e la maggior parte delle attrezzature sceniche con il personale artistico, tecnico e amministrativo sfollato - senza più case o al meglio inagibili - disperso sull'intero territorio regionale, senza danaro (il terremoto ha fatto seguito alla crisi mondiale, al dissesto finanziario della Regione Abruzzo causa malasanità e alle sopraggiunte indisponibilità economiche di tutti gli enti locali che hanno dovuto fronteggiare gli effetti del terremoto stesso, nonché alla impossibilità di incassi al botteghino); in parole povere siamo ripartiti dal nulla, o quasi...
2. Cosa avete salvato?
Per fortuna il 6 aprile era in tournèe lo spettacolo "Monnezza!" con le sue dotazione sceniche e tecniche... e questa è stata la nostra risorsa vitale, sia perché di fatto l'attività non si è mai fermata - lo spettacolo ha continuato il suo giro fino a maggio - e sia perché l'insieme delle attrezzature salvate ci hanno consentito di proseguire in estate con il riallestimento di alcuni lavori "minori" rappresentati nelle tendopoli dell'Aquila e dintorni e in alcune rassegne in altre regioni...
3. Chi vi ha offerto il suo aiuto?
Fondamentale l'apprestamento di una segreteria in un locale messo a disposizione dal nostro presidente in una sua azienda nel nucleo industriale dell'Aquila; molto importante è stata la solidarietà di
buona parte degli operatori teatrali di tutta Italia e di numerose persone, amici, spettatori e benefattori privati nonché della Provincia Autonoma di Trento e degli organismi culturali trentini, che hanno sostenuto il nostro impegno per la continuità progettuale della struttura nella prospettiva della ripresa della città e della ricostruzione del centro storico...
4. Dopo un evento tragico, che posto prende il teatro nella lista delle priorità?
Dal nostro punto di vista un posto essenziale; come la cultura in generale, poiché se è vero che non si può vivere senza riparare (casa) e sostentare (cibo) il corpo è altrettanto vero che non si può non nutrire la mente e l'animo degli esseri pensanti... ma forse questo punto di vista non collima con quello di amministratori, politici e anche molta parte della gente comune... d'altra parte che senso può avere la prospettiva di una ricostruzione e/o salvaguardia di monumenti e vestigia antiche se manca la continuità nel percorrere i sentieri della creatività e nel difendere la compartecipazione e la comunione nel dire e nel fare?
Martedì 20 aprile 2009 ore 10.00
L'Uovo - Teatro Stabile d'Innovazione dell'Aquila in:
MONNEZZA!
di Maria Cristina Giambruno
con Raffaello Mastrorilli, Leonardo Cecchi
regia Maria Cristina Giambruno
fascia di età: secondo ciclo scuole elementari e medie inferiori durata: 55 minuti
tecnica utilizzata: teatro d'attore, acrobatica e immagini in video posto unico: € 6,00 (omaggio per gli insegnati accompagnatori)
Lo spettacolo si propone come approccio poetico ma concreto al problema dello spreco energetico. Si riflette soprattutto sul consumo eccessivo dell'energia elettrica. Attraverso informazioni precise e divagazioni sul tema, i bambini vengono coinvolti e diventano i veri protagonisti. Saranno loro a scegliere se vorranno essere pedine del gioco o artefici del risanamento energetico e responsabili del proprio futuro.
Questo spettacolo è realizzato dalla compagnia teatrale L'Uovo Teatro Stabile d'Innovazione de L'Aquila che ha sede nella sala del Teatro San Filippo fortemente colpita dalle scosse dei terremoti dell'aprile 2009. Abbiamo scelto di programmarlo anche per dare un piccolo contributo concreto alla rinascita delle realtà che fanno cultura in quella zona.
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